La rivoluzione all’idrogeno
Tre domande a: Karl Knipfelberg
Le celle a combustibile a idrogeno consentono di ottenere azionamenti dei carrelli elevatori con un potenziale enorme per il futuro, soprattutto per aziende all’insegna della sostenibilità. I vantaggi pratici di questa tecnologia e gli aspetti da tenere presenti nella pianificazione intralogistica della flotta vengono esposti da Karl Knipfelberg, VP Product Management Counterbalance & Energy.
Karl, supponiamo che stiamo considerando la possibilità di dotare il nostro nuovo carrello elevatore Linde di una cella a combustibile a idrogeno. Potresti fornirci alcune buone argomentazioni?
Ce ne sono molte. Al primo posto, per me viene la sostenibilità. Le celle a combustibile trasformano l’idrogeno in corrente elettrica. Se la cella viene rifornita con idrogeno verde, che viene prodotto tramite energia eolica e idrica, l’intera catena della creazione di valore ha un bilancio di CO2 neutro, dalla produzione fino al consumo. Per quanto riguarda l’utilizzo, il rifornimento avviene in modo altrettanto rapido e semplice come per i carrelli elevatori a combustione. Si inserisce semplicemente il bocchettone di rifornimento e, dopo un tempo compreso tra due e tre minuti, si può proseguire. Chi è in grado di rifornire un’auto di carburante, è in grado anche di rifornire una cella a combustibile. Inoltre, aumenta la sicurezza: a differenza delle classiche batterie piombo-acido, le celle a combustibile non devono essere sostituite. In tal modo, viene meno il pericolo di schiacciamenti o lesioni.
Quando si parla di celle a combustibile nell’intralogistica, si intende un cosiddetto modulo di sostituzione della batteria (Battery Replacement Module, BRM). I moduli si adattano esattamente al vano batteria di un carrello elevatore per dimensioni, forma e peso. Ciò significa che una batteria piombo-acido o agli ioni di litio già disponibile può essere sostituita esattamente da questo modulo. I moduli trasformano l’energia ricavata dall’idrogeno in corrente elettrica e alimentano con essa la batteria agli ioni di litio integrata. Essa è necessaria per fornire corrente al carrello elevatore in modo continuo e poter gestire elettricamente picchi di carico, generati ad esempio durante il sollevamento di carichi. Inoltre, fanno parte del sistema un serbatoio per l’idrogeno, un bocchettone di rifornimento e altri componenti.
Quando si parla di celle a combustibile nell’intralogistica, si intende un cosiddetto modulo di sostituzione della batteria (Battery Replacement Module, BRM). I moduli si adattano esattamente al vano batteria di un carrello elevatore per dimensioni, forma e peso. Ciò significa che una batteria piombo-acido o agli ioni di litio già disponibile può essere sostituita esattamente da questo modulo. I moduli trasformano l’energia ricavata dall’idrogeno in corrente elettrica e alimentano con essa la batteria agli ioni di litio integrata. Essa è necessaria per fornire corrente al carrello elevatore in modo continuo e poter gestire elettricamente picchi di carico, generati ad esempio durante il sollevamento di carichi. Inoltre, fanno parte del sistema un serbatoio per l’idrogeno, un bocchettone di rifornimento e altri componenti.
Puoi svelarci da dove provengono le celle a combustibile di Linde?
Sì, certamente. Attualmente acquistiamo le nostre celle a combustibile dall’azienda statunitense Plug Power. Tuttavia, parallelamente stiamo lavorando per ampliare le nostre competenze interne in questo settore. Il nostro obiettivo è, in futuro, poter offrire direttamente tutti i componenti per gli azionamenti a idrogeno. I clienti otterranno poi il carrello elevatore, la cella a combustibile e la relativa assistenza completamente da Linde. A tale scopo sviluppiamo insieme alla nostra società madre KION, con il nome HyPower-24V, un sistema proprietario di celle a combustibile da 24 V che sarà introdotto sul mercato nel 2023.
Ok, l’idea con l’idrogeno ci ha convinto. C’è qualcosa che occorre tenere presente in fase preliminare?
Impiegare carrelli elevatori a idrogeno è una decisione strategica e completa. Con un lavoro incompiuto non si arriva lontano. Per questo, occorre porsi in anticipo alcune domande chiave. Ad esempio, quanti altri dispositivi che necessitano di idrogeno sono già presenti nell’area aziendale. Si può trattare ad esempio di una centrale termoelettrica a blocco o una flotta di autotreni. La regola generale è che più dispositivi alimentati a idrogeno ci sono nell’area aziendale, più rapidamente vale la pena di passare a utilizzare l’idrogeno. Lo stesso vale per le dimensioni della flotta. Più sono i carrelli elevatori intralogistici a idrogeno in azione, maggiore è l’efficienza dal punto di vista dei costi. Al tempo stesso, tuttavia, è importante anche come vengono utilizzati i carrelli elevatori. I carrelli elevatori a idrogeno si adattano in modo eccellente per impieghi su due o più turni. Più lungo è l’impiego quotidiano, meglio è. In caso di impieghi al di sotto di 1.200 ore di esercizio all’anno, l’utilizzo di sistemi con cella a combustibile non è purtroppo sensato dal punto di vista tecnico ed economico. In questo caso è ottimale l’utilizzo di una tecnologia agli ioni di litio.
Grazie per la conversazione, Karl.